C’è voluto parecchio tempo per metabolizzare la cosa ed ancora adesso si fa fatica a pensare che sia successo veramente; Campioni d’Italia, per la prima volta nella sua storia il Bcc si fregia dello scudetto tricolore. Difficile crederci non per mancanza di fiducia nei confronti di chi ci rappresentava sul campo, ci mancherebbe, ma perché l’idea, magari sbagliata (questa volta sicuramente e fortunatamente sbagliata), era che in simili occasioni ci si dovesse confrontare con società ed avversarie di ben altra caratura e ‘portafoglio’. Ecco, questo incredibile risultato, inaspettato quanto strameritato, forse ci aiuterà a liberarci, almeno in parte, dal complesso di Cenerentola, perché spesso, forse troppo spesso, abbiamo guardato dal basso in alto chi avevamo di fronte. Siamo comunque orgogliosi delle nostre origini ‘umili’, degli anni passati nelle piccolissime palestre a combattere e sudare per una vittoria in Promozione o in serie C perché tutto è stato utile alla crescita di atleti, tecnici e dirigenti; siamo orgogliosi di rappresentare Castelnuovo ed il suo hinterland (il prossimo anno saremo con tutta probabilità la squadra del comune più ‘piccolo’ dell’intera A2), siamo orgogliosi di essere un approdo per ragazze che sono disposte a fare parecchi chilometri e sacrifici per giocare con la nostra divisa, segno che stiamo diventando un punto di riferimento per chi vuole fare basket. Si dice che mentre le sconfitte sono orfane le vittorie invece abbiano molti genitori; è forse una banalità ma non una bugia. Sono molti i protagonisti di questo successo che, sia chiaro, non rappresenta un punto di arrivo ma una nuova partenza, per un percorso da affrontare sempre con umiltà ma anche con la piena consapevolezza di quanto fatto finora. Le prime (protagoniste) ovviamente sono le giocatrici e Lisa, Francesca, Sofia e Siria sono un po’ l’emblema di tutte le loro compagne e di come il duro lavoro alla fine paghi sempre. E proprio in tema di lavoro non si può dimenticare quello svolto dagli allenatori e dai loro assistenti, in tutte le categorie e per tutte le età; sono, spesso, i più soggetti a critiche, spesso ingiustificate, ma la loro opera è fondamentale. Un altro grande protagonista, pur senza scendere in campo, è Claudio Bassi, la ‘faccia’ della società per quanto riguarda il settore giovanile; quanto ha fatto (e con lui la sua famiglia) in questi anni è sotto gli occhi di tutti ma vale la pena di sottolinearlo una volta di più perché troppo spesso certe cose vengono date per scontate mentre scontate non sono. Non si possono dimenticare, inoltre, i genitori perché senza il loro preziosissimo sostegno e contributo noi potremmo fare poco o nulla; ogni tanto può succedere che tra loro e la società vi siano divergenze di vedute e succede che a volte sia anche la società (o l’allenatore) a sbagliare ma sempre e solo cercando di perseguire il bene dei nostri giovani e non per fini strumentali. Ovviamente non possiamo non citare anche tutti quelli che in questi anni ci hanno sostenuto e ci sostengono, a vario titolo; senza il loro contributo, economico e non, tutto ciò sarebbe stato impossibile. Infine, se ci è permesso, vorremmo iscrivere tra i protagonisti anche il Bcc, i suoi dirigenti; siamo pochi (ogni aiuto è benvenuto), facciamo quello che possiamo e, come già scritto prima, a volte sbagliamo. Ma lo facciamo mettendoci tutto l’impegno ed il tempo di cui disponiamo; concedeteci il beneficio della buonafede, perché spesso non si riesce ad arrivare dappertutto ed a vedere tutto. Questo risultato, come quelli ottenuti in precedenza, sia a livello giovanile che senior, sono il più bel premio per i sacrifici fatti ma, soprattutto, sono per noi uno stimolo grandissimo a lavorare con ancora maggiore impegno. Buona estate a tutti.