Omnia tempus habent.
Ogni cosa ha il suo tempo, dicevano i Latini
E di tempo ne è passato da quel 1982 quando, seduti ad un tavolino del bar della posta, Franco, Renzo, Giuseppe e Roberto decidono di rifondare il vecchio GSC nato negli anni ‘70, con il nome di BCC, Basket Club Castelnuovo, ufficialmente affiliato alla FIP nel 1985.
Sono passati trent’ anni: è il 16 maggio 2015: una memorabile gara tre contro Usmate, con la terza promozione consecutiva, ci proietta nella seconda serie nazionale. Agli stessi personaggi di trent’anni prima si affiancano nuovi amici. Tremano i polsi: freddo e fame, fame e freddo ripete qualcuno. Le serate dell’estate 2015 trascorse in frenetiche riunioni alla tipografia Dieffe dove ognuno dei dirigenti da una parte è frenato dal rischio alto di compromettere i quasi trent’anni di storia del BCC con un passo a cui forse non si è ancora preparati, dall’altra è consapevole che alla fine sia doveroso premiare le nostre ragazze e non vanificare un sogno. Perché ognuno di noi nasconde da qualche parte, anche inconsapevolmente a volte, un sogno. Scrivevamo sul nostro sito:” A nessuno deve essere impedito di fantasticare e nessuno si deve arrogare il diritto di sminuire i sogni altrui. A volte, con il tempo, i sogni svaniscono e i contorni si attenuano, a volte invece ne prendono vita i colori. Quando poi il sogno è comune a più persone gli sforzi per realizzarlo si dimezzano e le soddisfazioni nel vederlo concretizzato raddoppiano. Quello del basket a Castelnuovo è partito quasi trent’anni fa da un campetto all’aperto, due canestri e qualche pallone spelacchiato. La passione, quella vera e genuina, ci ha portato in alto”. Ritrovarci ora a festeggiare la squadra arrivata alla ribalta nazionale è il successo di tutti quei ragazzi e quelle ragazze che hanno nel tempo indossato la canotta delle giraffe. Quella della Castelnuovo cestistica più che una favola, e quindi narrazione fantastica e irrealizzabile, è un vero e proprio sogno, inteso come esperienza vissuta al di fuori della consapevolezza. Certo, perché parecchia incoscienza è necessaria per poter pensare di partire dalle serie più basse del basket femminile per arrivare dove siamo ora. Se oggi dopo 40 anni la pallacanestro a Castelnuovo è sempre più viva, con successi sempre fiorenti, i meriti sono indubbiamente figli della partecipazione e della dedizione di quelli che sono stati i padri fondatori, capaci di trasmettere e di radicare nell’ambiente un sano e leale spirito sportivo ed una passione “pulita”. Quello che è successo dopo è sotto gli occhi di tutti: senza dubbio negli ultimi tempi il supporto strutturale e logistico del Derthona, e la lungimiranza della famiglia Gavio che ha inteso generosamente sostenere il territorio a livello sociale con un’attenzione particolare rivolta ai giovani e allo sport, ha dato quella spinta e perizia imprescindibile per arrivare ai massimi livelli.
Gli storici dirigenti son ben consapevoli che dovranno ora essere affiancati e supportati da nuove figure e nuove competenze per guidare con più incisività e maggiore professionalità il BCC in un’altra fantastica avventura: quest’anno il sogno a Castelnuovo si è definitivamente e meravigliosamente colorato.